La gallina è l’animale più social(e)
Nella mediazione con l’animale e negli interventi assistiti stanno prendendo sempre più piede, anzi zampa, le galline. Con la loro camminata così ipnotizzante, la naturale serenità che trasmettono, la calma con cui vivono la loro quotidianità, sono incredibilmente capaci di combattere lo stress e la depressione, dando vita a quel naturale senso di accudimento che tanto ci lega agli animali
Lo sostengo da tempo, tanto che nel 2000, ho ricevuto la prima certificazione in Italia come “pet partner” dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise per una gallina, la mia Agostina, una colorata cascata di piume arancione dal carattere forte e volitivo.
E lo sostengo ancora di più oggi, in cui appunto le galline, animali primitivi e semplici, dimostrano ogni giorno quanto bene facciano nella loro spontaneità.
Ho l’esempio clinico e concreto di una ragazza che ho in terapia da diversi anni. È una giovane donna con pluridisabilità con vari deficit sensoriali e anche una grande apatia emotiva che la porterebbe a stare sdraiata tutto il giorno sul divano, in attesa che il tempo passi. Non è collaborativa e niente si muove nel suo mondo fatto solo di grigi emotivi e di giorni senza tempo.
Grazie alle galline sono riuscita ad aprire un canale comunicativo fondamentale con lei: ne sente il rumore, la camminata lenta e poi improvvisamente veloce, con una sonorità diversa rispetto a qualsiasi altro animale e suono. Ne sente la morbidezza delle piume, che, se accarezzata, rilassa e porta alla calma. Ne sente il solletico provocato dalle beccate sulla mano per mangiare le granaglie. E ne sente la stranezza rassicurante, di un animale imprevedibile, ma simpatico.
Le galline sono dunque un sostegno importante per lei.
Ma abbiamo constatato l’impatto positivo che hanno per esempio con ragazzi che vivono in comunità: osservare le galline e i polli, raccogliere le uova, prendersi cura di loro, porta ad abbassare tanto le mura di diffidenza che spesso alziamo a sentire meno il senso di solitudine. Porta a “svegliare” la mente come la sveglia naturale del gallo.
Coi bambini poi le galline, i galli e i polli diventano personaggi ideali di storie di fantasia che possono rompere la routine quotidiana e fare andare “oltre” con la mente, coi relativi benefici anche fisici e di stress. E molte volte sono un legame con la loro infanzia e i loro mondi lontani. Per un attimo nel pollaio si torna piccoli e ci si sente vicini ad un buon ricordo della nostra infanzia.